FAQ

HO 30 ANNI, HO FATTO RECENTEMENTE UNA ECOGRAFIA RENALE NELLA QUALE MI È STATA DIAGNOSTICATA LA PRESENZA DI RENI POLICISTICI. SO CHE MIA MADRE NE È AFFETTA PERCHÉ È IN DIALISI DA DUE ANNI, MA SINORA, NON AVEVO IL CORAGGIO DI FARE UN CONTROLLO. IL MIO MEDICO MI HA FATTO FARE UNA SERIE DI ESAMI CHE SONO RISULTATI NORMALI; POSSO STARE TRANQUILLO?

La malattia policistica esordisce  clinicamente verso la quarta, quinta decade di vita.
Lei è quindi ancora troppo giovane perché si possa ritenere che nei prossimi anni non si assista ad un progressivo peggioramento della funzione renale.
Due argomenti sono comunque a suo favore: il primo è che sono descritti casi in cui la malattia ha un decorso talmente lento che la funzione renale permane normale per lunghi anni.
Il secondo è che vi sono segni clinici precoci  per meglio  identificare un eventuale peggioramento: il primo è la comparsa, in più del 60% dei casi, di ipertensione arteriosa, mentre spesso si manifestano ripetute infezioni delle vie urinarie basse (cistite) o alte (pielonefrite) che  provocano  anomalie urinarie: sangue e globuli bianchi nelle urine.
Questi segni vanno monitorizzati e combattuti con farmaci adeguati per evitare un peggioramento della funzione renale
E’ necessario dunque fare una volta l’anno, una ecografia renale, esami del sangue e delle urine, visita nefrologica e se compare frequentemente mal di testa intenso, è opportuno fare una risonanza magnetica (RMN) dell’encefalo, per escludere la presenza di aneurismi che talvolta accompagnano questa patologia.

DURANTE UNA ECOGRAFIA EPATICA MI È STATO RISCONTRATA LA PRESENZA DI DUE CISTI AL RENA DX. HO 50 ANNI, DEVO PREOCCUPARMI?

Dopo i 40 anni si sviluppano frequentemente cisti in uno o ambedue i reni.
Nella maggior parte dei casi sono cisti benigne e l’ecografista nella sua descrizione le definisce cisti semplici con contorni ben definiti a contenuto liquido trasparente (anecogene) e sono considerate cisti benigne, che possono però aumentare di diametro nel corso degli anni.
Altro discorso meritano le cisti atipiche  e quelle complesse che paiono irregolari  e a contenuto torbido (ipoecogene); in questo caso è opportuno rivolgersi al suo nefrologo.
In tutti i casi, comunque, è utile eseguire una ecografia di controllo ogni anno.

HO 54 ANNI, SONO ALTO MT.1.70 E PESO 80 KG., IERI AVEVO MAL DI TESTA E HO PROVATO LA PRESSIONE IN FARMACIA CHE È RISULTATA 170/100. COSA DEVO FARE?

Talvolta può succedere che in particolari occasioni di stress, o per l’ansia derivante dalla misurazione, si possano riscontrare valori patologici. Senza dubbio la sua pressione arteriosa in quel momento era elevata. E’ necessario riprovarla da seduto dopo 5 minuti di riposo per almeno 3 volte. Se si conferma elevata, deve rivolgersi al suo medico curante. Nel frattempo, visti i suoi dati di peso e altezza, conviene evitare di aggiungere sale a tavola, fare una attività fisica regolare, mettersi a dieta.

HO 65 ANNI E SONO IPERTESO DA VENTI. MI HANNO RISCONTRATO IL  DIABETE E IL COLESTEROLO ALTO;  SETTE ANNI FA HO SUBITO UN INTERVENTO DI BY-PASS AL CUORE. ALL’ULTIMO CONTROLLO IL MEDICO CURANTE HA RILEVATO UN VALORE ALTERATO DELLA CREATININA NEL SANGUE E PROTEINE NELLE URINE: RISCHIO DI FINIRE IN DIALISI?

Fortunatamente , non tutti coloro che hanno valori anomali di creatinina nel sangue perché colpiti da una malattia renale cronica debbono finire in dialisi; l’importante è venirne a conoscenza e porvi rimedio. Il rischio oggi non è tanto quello di finire in dialisi, quanto quello di una eventuale ricaduta della malattia a livello del cuore, del cervello, della circolazione periferica. Infatti diversamente dal passato, in cui la malattia renale cronica era causata da una normale evoluzione della malattia renale primitiva (glomerulonefrite, pielonefrite, malattie di origine ereditaria) essa oggi appare come la conseguenza della stessa malattia che alcuni anni prima aveva richiesto l’intervento del cardiologo, del cardiochirurgo o del diabetologo: una malattia vascolare .
La malattia renale va dunque intesa non più come malattia d’organo, ma dell’intero organismo. Diversamente dal passato però disponiamo di vari strumenti per la prevenzione,   che troverà elencati nel nostro sito. E’ comunque fondamentale che il malato prenda coscienza dei rischi e della gravità della sua patologia e che ne diventi l’attore principale.